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TRA “SVILUPPO” IMPOSSIBILE E L’USCITA DAL

CAPITALISMO

 

Nell'immaginario collettivo della sinistra massimalista (e di governo) si pensa che l’interesse del “capitale umano” (sia esso l’operaio qualificato o il precario) sia legato alla ripresa della produzione (di plusvalore); e di fronte dello smagrimento del plusvalore (che porta il capitalismo delle medie e piccole aziende a dipendere fortemente dal pubblico), sopperisce con l’erogazione da parte dello Stato di capitali “a fondo perduto” in diverso modo o diretti (agevolazioni) o indiretti (quando lo Stato investe in “grandi opere” quali che siano, indipendentemente dalle reali necessità, che si strutturano come cantieri eterni)

In fondo... siamo nel post moderno, il vero è il reale che si realizza!