DISEGUAGLIANZE 

 ESCLUSIONI E

QUALITÀ DELLA VITA

Proposte d'intervento in sintesi, il comunismo per i piccoli passi che vanno nella direzione giusta diventano grandi passi per tutti.

 

PROGRAMMA

Se portassimo sulla Terra e nel quotidiano l'empireo futuribile (il Famoso “sol dell'avvenire”), La parola “comunismo” sicuramente sarebbe declinabile in tre dire zioni : lotta alla diseguaglianza, lotta Contro le Esclusioni e per il Buon Vivere . Queste devono essere le tre stelle che indicano la rotta dei comunardi /comunisti .

L 'operare contro le diseguaglianze non è solo  un problema economico tra i troppo ricchi ei troppo poveri, ma si estende anche in tutti gli ambiti sociali: tra chi dirige e chi esegue, tra maschi e femmine, tra giovani e vecchi,  anche tra chi è dipendente statale e di posta chi dei privati,  come interessa il centro e la periferia, e Nord e il Sud (e gli Investimenti Pubblici sperequati); le diseguaglianze coinvolgono anche “gli ascensori sociali” nelleprofessioni e nei mestieri, che sono bloccati:  i figli dei notai fanno i notai, i figli dei ricchi fanno i ricchi, i figli degli operai fanno i precari, ecc., al punto che si può dire che è tornati alle caste.

In prospettiva, l' interesse per le tasse di eredità sui brevetti e i diritti d'autore, perché oltre una certa cifra comprensibile uno dovrebbe ereditare beni considerevoli senza una media a nulla?

Non possiamoneppure permette discriminazioni ed Esclusioni (per come si sono andati a formare fino a oggi, complici i sindacati) nelle scuole pubbliche, negli ospedali, nei trasporti; è assurdo vedere oggi discriminazioni di classe nei luoghi pubblici!

Una lotta contro l'esclusione totale o parziale dai servizi sociali, contro la  differenziazione della  loro qualità, contro  la loro inesistenza (mense, asili, assistenza ecc) Questa esclusione non riguarda solo zingari o immigrati, ma l’Italia per ¾  è discriminata nei servizi, trasporti, sanità, scuola ecc. e buona parte del Sud è esclusa dai servizi sia nella quantità che nelle qualità differenziate dal Nord al Sud.

Questi indirizzi potrebbero essere le vie giuste per l’eliminazione di caste e dei parassiti sociali che campano sulla rendita, cosa che porterebbe a ridurre di molto i meccanismi di esclusione sociale.

Nel complesso, serve una nuova e potente ondata di antiautoritarismo diffuso come nel ‘68.

Un ultimo compito dei comunisti/comunardi è il perseguimento del buon vivere insieme. Senza il trip , del viaggio mentale del consumismo, dell’uso e getta, della bulimia di merci e cibo, perché il vivere bene è cultura. L’etica di vita non è un fatto istintivo, ma un continuo imparare a usare la qualità. Migliorare la qualità della vita non è un fatto di quantità di risorse a disposizione, ma è un atto cognitivo di esperienze, di conoscenze. Vivere bene è un fatto culturale, non monetario o merceologico.

Per questo che le macchine formative, il ruolo delle scuole e soprattutto delle università dovrebbe essere quello di fare ricerca e diffusione su come migliorare la vita di tutti. Il compito della scuola non dovrebbe essere quello di formare “cittadini” o formare manodopera per l’industria (per l’artigianato), mdovrebbe essere quello di fare ricerca/insegnare su come si produce il buon vivere (sia individuale che collettivo, sia per sé che per gli altri) e d'insegnarlo, perché anche svolgendo un lavoro pesante o una professione si ha diritto a una giusta esistenza gratificante.

I fine non può essere insegnare come arricchirsi economicamente,  ma come vivere di qualità. Tra avere ed essere, bisogna insegnare a essere!


 


 CHE FARE