LA DIVISONE DEL LAVORO

(....provvisorio....)

«E infine la divisione del lavoro offre anche il primo esempio del fatto che fin tanto che gli uomini si trovano nella società naturale, fin tanto che esiste, quindi, la scissione fra interesse particolare e interesse comune, fin tanto che l’attività, quindi, è divisa non volontariamente ma naturalmente, l’azione propria dell’uomo diventa una potenza a lui estranea, che lo sovrasta, che lo soggioga, invece di essere da lui dominata. Cioè appena il lavoro comincia ad essere diviso ciascuno ha una sfera di attività determinata ed esclusiva che gli viene imposta e dalla quale non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore, o critico critico, e tale deve restare se non vuol perdere i mezzi per vivere; laddove nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere, la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera al levare il bestiame, dopo pranzo criticare, così come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico.» [K. Marx, L’ideologia tedesca, Editori Riuniti, Roma 1971, p. 24]

 

INDICE

1

IL MANIFESTO 1

DEL COMUNARDO 2.0 1

MARX: COMPENDI 4

LA DIVISIONE DEL LAVORO 5

DIVISIONE DEL LAVORO MANUALE INTELLETTUALE 6

La divisione del lavoro della modernità 9

Vada il calzolaio oltre la scarpa 11

Il calzolaio (Marx) 13

Lavoro e non lavoro 20

Parte2 22

Dalla piccola divisione del lavoro alla grande 23

La nascita delle città 23

La contrapposizione tra lavoro manuale e intellettuale 25

Pensiero cittadino 26

LOGOS, MONETA, SCRITTURA 26

Le maledizioni del miracolo greco. 28

Masse e divisione del lavoro 28

LE ORIGINI DELLA SEPARAZIONE DEL LAVORO INTELLETTUALE 35

DEGLI INTELLETTUALI E DEL LORO FASCINO DISCRETO 41

Gli intellettuali organici 43

In conclusione 45